[Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Qui sono raccolti i topic sulle traduzioni effettuate dagli utenti di questa community. Questa area permetterà ai nostri traduttori di effettuare tutte le manovre necessarie per lavorare. Le traduzioni terminate saranno spostate in Traduzioni Completate

Moderatore: Bucanieri Dei Caraibi

utdefault
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Re: Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da utdefault »

Spostamento dei post di traduzione dal topic di presentazione in Traduzioni e riorganizzazione dei doppi post consecutivi.

@ Turok
Quest'area può essere usata per continuare i lavori di traduzioni (già in corso) e per le future novellizzazioni, se riguardano sempre MI.
Nel caso servisse un topic apposito, poi se se ne discuterà sempre qua ;)

Grazie ancora per il lavoro che stai portando avanti :023:


Ma ora veniamo al topic di Traduzione:
- per le correzioni che hai chiesto, parli di revisionare quanto da Te postato per eventuali errori typo o simili, oppure di partire proprio dalla traduzione per verificare se è attinente?

Fammi sapere,
:041:
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Blackmonkey
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da Blackmonkey »

Come per il topic di presentazione, ho caricato le novellizzazioni anche su Onedrive, nel caso qualcuno abbia problemi con Copy.
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turok
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da turok »

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Guybrush si voltò, e Fester lo colpì sulla testa. "Ahia!" gridò Guybrush, quasi lasciando cadere il vaso. Si abbassò scansando il colpo successivo, e corse verso la porta. Sbucò nuovamente nel salone principale e rimise a posto il vaso. «Meglio lasciarlo qui per ora". Tornò nella stanza, che improvvisamente si era trasormata in una scena di caos totale.

Guybrush entrò ed ipnotizzò un rinoceronte attaccabrighe. Schivò un pugno di Fester, colpì il muro dietro di lui. «Ahi!" urlò Fester. Guybrush corse alla consolle di sicurezza, e sollevò il dito. "No!" gridò Fester. "Non il tasto rosso!"

Guybrush premette il pulsante rosso.

Ci fu un grande frastuono. Dell'intonaco piovve giù dal soffitto. La console implose. Le finestre esplosero. Diversi frammenti colpirono Fester, che urlò e si tuffò su Guybrush. Rotolarono giù per un ripido pendio, scambiandosi dei colpi. Colpirono il fondo, e Guybrush trovò davanti a se un enorme yak. Era un enorme, brutto, yak peloso con le labbra di cera, e gli impediva di alzarsi. Mentre Fester cercava di strangolarlo, Guybrush cercava di allontanare il yak spingendolo. Non riuscì a muoverlo. Tirandolo otteneva un effetto simile.

Guybrush portò un braccio a terra, la faccia gli stava diventando viola. Le sue dita afferrarono un togli-graffette. Lo portò in alto e colpì Fester con un movimento circolare, facendolo cadere. Il nostro si alzò in fretta e utilizzò il togli-graffette sul tremendo yak feroce. La punta dell'arnese uscì dall'altro lato, e allo stesso tempo Fester lo colpì da dietro. Guybrush fu gettato in avanti e, anche grazie all'enorme yak furioso, attraversò il muro ritrovandosi nell'atrio del palazzo, vicino alle scale. Atterrò sul ritratto, che era stato rovesciato e ora formava una rampa fino al buco nel muro. Rapidamente Guybrush si alzò, si ripulì, e si precipitò verso la libreria. Prese il Manuale dello stile e ne passò rapidamente in rassegna il contenuto. Aveva un gran numero di illustrazioni.

Tornò davanti al buco nel muro. "Devo essere pazzo!" esclamò, quindi eseguì un salto verso il ritratto, attraversando il buco nella parete, tuffandosi su Fester, che finì disteso. Guybrush prese le labbra di cera, delle giuste dimensioni dello yak e coperte di bava.

Fester si alzò, e lanciò un pentola per colpire Guybrush. Lo mancò, colpendo una leva nascosta nel muro. Improvvisamente ci fu un rumore come di sgranocchiare e degli animali marroni pelosi iniziarono a correre sul pavimento. "Accck!" urlò Guybrush. "Roditori!" A questo punto prese il repellente per i roditori e lo usò con un roditore. Successivamente lo agitò e lo usò con un altro roditore. Dopo poco un branco di roditori correva verso di loro e Guybrush si defilò. Corse su per i gradini di pietra, lasciando Fester alle preso con il resto del branco rabbioso di roditori.

C'era un buffo ometto in cima alle scale, ma Guybrush non era in vena di assurdità e quindi utilizzò su di lui il repellente per i roditori. Eccolo finalmente! era l'idolo favoloso. "È bellissimo!" ansimò. E sospirò, perché era stato chieso utilizzando un robusto lucchetto. Dietro di lui, Fester ruggiva su per le scale, scrollandosi ancora di dosso i roditori. "Uh Oh!" disse Guybrush mentre si avvicinava. Prese una sedia pesante e la scagliò contro lo Sceriffo. Lo Sceriffo cadde in ginocchio. Guybrush corse alla porta sul lato opposto della stanza, la attrraversò, e la chiuse a chiave.

Era in cima alle scale coperte da un tappeto rosso. «Questo lo dovrà fermare per un pò!" disse. "Se solo avessi una lima, potrei prendere l'idolo!" Si diresse giù per le scale e poi di nuovo fuori nell'aria notturna.

Guybrush corse lungo il sentiero, verso la città, tornando dall'unica persona che probabilmente avrebbe potuto avere una lima. Durante la discesa, guardò il repellente per i roditori e pensò che sarebbe stato meglio se lo avesse usato su te stesso, e non sui roditori.

Andò alla prigione. "Ehi, Otis, per caso hai una lima?"

«Pensi che sarei qui se la avessi?" disse Otis. "Tutto quello che ho è questa torta di carote che mi ha fatto mia zia Tillie. Posso dartela se mi porti qualcosa per sbarazzarmi di questi ratti. Non mi piacem la torta di carote."

Guybrush gli diede il repellente per i roditori - non era proprio quello di cui aveva più bisogno. "Ehi, questo potrebbe funzionare sui topi!" disse Otis. "Grazie! Ecco la torta." Consegnò così un piccolo pezzo di torta dura dalla forma quadrata al nostro. Era sorprendentemente pesante, e Guybrush non poteva biasimare Otis di non averla mangiata - l'aggettivo appetitoso probabilmente non era tra quelli presenti nel repertorio di zia Tillie. Guybrush uscì e la gettò sul selciato.

Immediatamente sentì tintinnare. Guybrush guardò la torta - i dolci di solito non lo fanno. Si avvicinò e la prese. La aprì delicatamente in due metà, rivelando una piccola lima raspante di metallo. Sembrava che il termine 'pragmatico' fosse nel repertorio di zia Tillie. Guybrush guardò verso la prigione, ma non c'era tempo. Fester potrebbe essersi già liberato. Tornò così di corsa alla villa.

Una volta entrato, si mosse a passo svelto verso l'interno. Aveva la lima, in questo modo ...

Guybrush si tuffò ancora una volta attraverso il buco nel muro, e questa volta fu colpito sui denti da un pugno di Fester, che sembrava un pò agitato. Guybrush cadde a terra, chiudendo le gambe come una forbice. Fester scattò all'indietro. Guybrush si alzò, corse verso il tritatutto e triturò il manuale di stile. Solo ora si accorse di un clown pesantemente armato lì vicino. Guybrush prese il manuale triturato, ora più simile a dei confetti di classe, e li diede al pagliaccio, che li lanciò in aria gridando allegramente "Wheeeeee!!", e iniziò a sparare verso i coriandoli. Guybrush schivò l'attacco di Fester, facendolo così ruzzolare verso il pagliaccio. Colpirono entrambi il muro ed iniziarono a combattere.

Guybrush gettò le labbra di cera sul fuoco. Fiamme rosse ruggirono verso il soffitto. Vedendo tutti distratti Guybrush corse su per le scale verso l'idolo. Il rinoceronte ipnotizzato ma ancora leggermente rissoso bloccava la strada, cosicché Guybrush usò la lima sulle sue unghie dei piedi. Il rinoceronte urlò e cadde giù per le scale. A questo punto Guybrush utilizzò la lima sul lucchetto mentre un fragore di schianto veniva dal piano di sotto, seguito da una breve raffica di colpi d'arma da fuoco e un tonfo carnoso. Guybrush aprì la porta e prese l'idolo, nascondendolo subito dentro la sua camicia.

Fester lo aveva raggiunto in cima alle scale. Si girò verso Guybrush, che fece una finta a sinistra e un altra a destra, schivando ogni colpo, e spostandosi in direzione della porta. Fester batté i denti, irritato e con una enorme mano destra colpì Guybrush sul mento.

Guybrush fu scaraventato indietro, sfondando la finestra inserita nella porta a sinistra, e cadde giù per le scale, arrivando infine al piano terra. Per fortuna sulle scale c'era la moquette. Si alzò in fretta, e si asciugò il sudore dalla fronte. "Phew! Per un pelo! Almeno ho preso l'idolo."

Le porte al piano di sopra si aprirono. Apparve un Fester indemoniato. "Non ho ancora finito con te!" urlò. Si diresse giù per le scale, deciso ad un altro attacco.

"Oh-oh,", disse Guybrush.

"Pensavi di svignartela con l'Idolo dalle Molte Mani, eh?" disse Fester mentre si avvicinava.

"Guarda, posso spiegare...", disse Guybrush in tono ragionevole.

"Anch'io--", disse quindi Fester malignamente. "Hai avvelenato i cani del Governatore..."

"Stanno solo dormendo!"

"...hai fatto irruzione nella sua casa..."

"La porta non era chiusa a chiave!"

"...e hai rubato uno dei suoi pezzi d'arte più pregiati!" Fester sollevò un pugno minaccioso.

Guybrush sollevò una mano in modo conciliante. "No, stai sbagliando tutto!"

Fester si fermò sogghignando. "Oh, davvero? Bene sentiamo la tua spiegazione."

Guybrush deglutì. "Appartiene ad un museo!" disse in tono piagnucoloso.

"Ah!" eslamò Fester. Il suo pugno si levò più alto.

Improvvisamente, una voce femminile intervenne dall'alto. "Cosa sta succedendo qui?" Fester e Guybrush si voltarono vedendo il governatore Elaine Marley in piedi in cima alle scale. Iniziò a venire verso il piano di sotto.

"Ho preso questo delinquente che stava rubando il tuo idolo, Governatore," dichiarò Fester, con i pugni abbassati. «Dice che appartiene ad un museo!"

Elaine li aveva raggiunti. Indossava un vestito abbastanza tipico da pirata - camicia viola, una collana bianca, giacca marrone, stivali e pantaloni neri, sebbene per la maggior parte dei pirati sarebbe stato difficile portare dei capelli rossi così folti e lunghi fino alle spalle. Sorprendentemente, lei stava sostenendo Guybrush. "Proprio così. Gliel'ho detto io."

"Che cosa?" disse Fester.

"Mi hai sentito, Fester", disse Elaine con una voce giovanile e intelligente. "La domanda da fare è: come ha fatto ad entrare mentre tu facevi la guardia?"

"Io ... Uh ..."
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turok
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da turok »

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Guybrush si voltò, e Fester lo colpì sulla testa. "Ahia!" gridò Guybrush, quasi lasciando cadere il vaso. Si abbassò scansando il colpo successivo, e corse verso la porta. Sbucò nuovamente nel salone principale e rimise a posto il vaso. «Meglio lasciarlo qui per ora". Tornò nella stanza, che improvvisamente si era trasormata in una scena di caos totale.

Guybrush entrò ed ipnotizzò un rinoceronte attaccabrighe. Schivò un pugno di Fester, colpì il muro dietro di lui. «Ahi!" urlò Fester. Guybrush corse alla consolle di sicurezza, e sollevò il dito. "No!" gridò Fester. "Non il tasto rosso!"

Guybrush premette il pulsante rosso.

Ci fu un grande frastuono. Dell'intonaco piovve giù dal soffitto. La console implose. Le finestre esplosero. Diversi frammenti colpirono Fester, che urlò e si tuffò su Guybrush. Rotolarono giù per un ripido pendio, scambiandosi dei colpi. Colpirono il fondo, e Guybrush trovò davanti a se un enorme yak. Era un enorme, brutto, yak peloso con le labbra di cera, e gli impediva di alzarsi. Mentre Fester cercava di strangolarlo, Guybrush cercava di allontanare il yak spingendolo. Non riuscì a muoverlo. Tirandolo otteneva un effetto simile.

Guybrush portò un braccio a terra, la faccia gli stava diventando viola. Le sue dita afferrarono un togli-graffette. Lo portò in alto e colpì Fester con un movimento circolare, facendolo cadere. Il nostro si alzò in fretta e utilizzò il togli-graffette sul tremendo yak feroce. La punta dell'arnese uscì dall'altro lato, e allo stesso tempo Fester lo colpì da dietro. Guybrush fu gettato in avanti e, anche grazie all'enorme yak furioso, attraversò il muro ritrovandosi nell'atrio del palazzo, vicino alle scale. Atterrò sul ritratto, che era stato rovesciato e ora formava una rampa fino al buco nel muro. Rapidamente Guybrush si alzò, si ripulì, e si precipitò verso la libreria. Prese il Manuale dello stile e ne passò rapidamente in rassegna il contenuto. Aveva un gran numero di illustrazioni.

Tornò davanti al buco nel muro. "Devo essere pazzo!" esclamò, quindi eseguì un salto verso il ritratto, attraversando il buco nella parete, tuffandosi su Fester, che finì disteso. Guybrush prese le labbra di cera, delle giuste dimensioni dello yak e coperte di bava.

Fester si alzò, e lanciò un pentola per colpire Guybrush. Lo mancò, colpendo una leva nascosta nel muro. Improvvisamente ci fu un rumore come di sgranocchiare e degli animali marroni pelosi iniziarono a correre sul pavimento. "Accck!" urlò Guybrush. "Roditori!" A questo punto prese il repellente per i roditori e lo usò con un roditore. Successivamente lo agitò e lo usò con un altro roditore. Dopo poco un branco di roditori correva verso di loro e Guybrush si defilò. Corse su per i gradini di pietra, lasciando Fester alle preso con il resto del branco rabbioso di roditori.

C'era un buffo ometto in cima alle scale, ma Guybrush non era in vena di assurdità e quindi utilizzò su di lui il repellente per i roditori. Eccolo finalmente! era l'idolo favoloso. "È bellissimo!" ansimò. E sospirò, perché era stato chieso utilizzando un robusto lucchetto. Dietro di lui, Fester ruggiva su per le scale, scrollandosi ancora di dosso i roditori. "Uh Oh!" disse Guybrush mentre si avvicinava. Prese una sedia pesante e la scagliò contro lo Sceriffo. Lo Sceriffo cadde in ginocchio. Guybrush corse alla porta sul lato opposto della stanza, la attrraversò, e la chiuse a chiave.

Era in cima alle scale coperte da un tappeto rosso. «Questo lo dovrà fermare per un pò!" disse. "Se solo avessi una lima, potrei prendere l'idolo!" Si diresse giù per le scale e poi di nuovo fuori nell'aria notturna.

Guybrush corse lungo il sentiero, verso la città, tornando dall'unica persona che probabilmente avrebbe potuto avere una lima. Durante la discesa, guardò il repellente per i roditori e pensò che sarebbe stato meglio se lo avesse usato su te stesso, e non sui roditori.

Andò alla prigione. "Ehi, Otis, per caso hai una lima?"

«Pensi che sarei qui se la avessi?" disse Otis. "Tutto quello che ho è questa torta di carote che mi ha fatto mia zia Tillie. Posso dartela se mi porti qualcosa per sbarazzarmi di questi ratti. Non mi piacem la torta di carote."

Guybrush gli diede il repellente per i roditori - non era proprio quello di cui aveva più bisogno. "Ehi, questo potrebbe funzionare sui topi!" disse Otis. "Grazie! Ecco la torta." Consegnò così un piccolo pezzo di torta dura dalla forma quadrata al nostro. Era sorprendentemente pesante, e Guybrush non poteva biasimare Otis di non averla mangiata - l'aggettivo appetitoso probabilmente non era tra quelli presenti nel repertorio di zia Tillie. Guybrush uscì e la gettò sul selciato.

Immediatamente sentì tintinnare. Guybrush guardò la torta - i dolci di solito non lo fanno. Si avvicinò e la prese. La aprì delicatamente in due metà, rivelando una piccola lima raspante di metallo. Sembrava che il termine 'pragmatico' fosse nel repertorio di zia Tillie. Guybrush guardò verso la prigione, ma non c'era tempo. Fester potrebbe essersi già liberato. Tornò così di corsa alla villa.

Una volta entrato, si mosse a passo svelto verso l'interno. Aveva la lima, in questo modo ...

Guybrush si tuffò ancora una volta attraverso il buco nel muro, e questa volta fu colpito sui denti da un pugno di Fester, che sembrava un pò agitato. Guybrush cadde a terra, chiudendo le gambe come una forbice. Fester scattò all'indietro. Guybrush si alzò, corse verso il tritatutto e triturò il manuale di stile. Solo ora si accorse di un clown pesantemente armato lì vicino. Guybrush prese il manuale triturato, ora più simile a dei confetti di classe, e li diede al pagliaccio, che li lanciò in aria gridando allegramente "Wheeeeee!!", e iniziò a sparare verso i coriandoli. Guybrush schivò l'attacco di Fester, facendolo così ruzzolare verso il pagliaccio. Colpirono entrambi il muro ed iniziarono a combattere.

Guybrush gettò le labbra di cera sul fuoco. Fiamme rosse ruggirono verso il soffitto. Vedendo tutti distratti Guybrush corse su per le scale verso l'idolo. Il rinoceronte ipnotizzato ma ancora leggermente rissoso bloccava la strada, cosicché Guybrush usò la lima sulle sue unghie dei piedi. Il rinoceronte urlò e cadde giù per le scale. A questo punto Guybrush utilizzò la lima sul lucchetto mentre un fragore di schianto veniva dal piano di sotto, seguito da una breve raffica di colpi d'arma da fuoco e un tonfo carnoso. Guybrush aprì la porta e prese l'idolo, nascondendolo subito dentro la sua camicia.

Fester lo aveva raggiunto in cima alle scale. Si girò verso Guybrush, che fece una finta a sinistra e un altra a destra, schivando ogni colpo, e spostandosi in direzione della porta. Fester batté i denti, irritato e con una enorme mano destra colpì Guybrush sul mento.

Guybrush fu scaraventato indietro, sfondando la finestra inserita nella porta a sinistra, e cadde giù per le scale, arrivando infine al piano terra. Per fortuna sulle scale c'era la moquette. Si alzò in fretta, e si asciugò il sudore dalla fronte. "Phew! Per un pelo! Almeno ho preso l'idolo."

Le porte al piano di sopra si aprirono. Apparve un Fester indemoniato. "Non ho ancora finito con te!" urlò. Si diresse giù per le scale, deciso ad un altro attacco.

"Oh-oh,", disse Guybrush.

"Pensavi di svignartela con l'Idolo dalle Molte Mani, eh?" disse Fester mentre si avvicinava.

"Guarda, posso spiegare...", disse Guybrush in tono ragionevole.

"Anch'io--", disse quindi Fester malignamente. "Hai avvelenato i cani del Governatore..."

"Stanno solo dormendo!"

"...hai fatto irruzione nella sua casa..."

"La porta non era chiusa a chiave!"

"...e hai rubato uno dei suoi pezzi d'arte più pregiati!" Fester sollevò un pugno minaccioso.

Guybrush sollevò una mano in modo conciliante. "No, stai sbagliando tutto!"

Fester si fermò sogghignando. "Oh, davvero? Bene sentiamo la tua spiegazione."

Guybrush deglutì. "Appartiene ad un museo!" disse in tono piagnucoloso.

"Ah!" eslamò Fester. Il suo pugno si levò più alto.

Improvvisamente, una voce femminile intervenne dall'alto. "Cosa sta succedendo qui?" Fester e Guybrush si voltarono vedendo il governatore Elaine Marley in piedi in cima alle scale. Iniziò a venire verso il piano di sotto.

"Ho preso questo delinquente che stava rubando il tuo idolo, Governatore," dichiarò Fester, con i pugni abbassati. «Dice che appartiene ad un museo!"

Elaine li aveva raggiunti. Indossava un vestito abbastanza tipico da pirata - camicia viola, una collana bianca, giacca marrone, stivali e pantaloni neri, sebbene per la maggior parte dei pirati sarebbe stato difficile portare dei capelli rossi così folti e lunghi fino alle spalle. Sorprendentemente, lei stava sostenendo Guybrush. "Proprio così. Gliel'ho detto io."

"Che cosa?" disse Fester.

"Mi hai sentito, Fester", disse Elaine con una voce giovanile e intelligente. "La domanda da fare è: come ha fatto ad entrare mentre tu facevi la guardia?"

"Io ... Uh ..."
Grazie per gli Spoiler personalizzati
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Sir Xiradorn
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da Sir Xiradorn »

De nada e ora si vedono meglio
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turok
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da turok »

vi chiedo solo di dire a qualcuno di controllarle
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turok
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da turok »

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Elaine agitò una mano, dando a Guybrush il tempo di ammirare le unghie dipinte con discrezione. "Ora vai via, Fester. Sono in grado di cavarmela da sola."

"Hmpf!" disse Fester. Si voltò e uscì a grandi passi. "Mi occuperò di te più tardi", disse a Guybrush mentre passava.

Elaine lo guardò allontanarsi, poi si rivolse a Guybrush. «Mi dispiace per il suo comportamento", disse in tono di scusa. "È nuovo in città. Sono il Governatore Marley.

"Il Governatore Elaine Marley".

Guybrush rimase impalato sul posto al suono di quelle dolci sillabe che gli soffiarono contro. Sentì l'odore di delicati aromi, seducenti e deliziosi.

"Allora, il mio idolo appartiene ad un museo, eh?" Lei lo guardò con la testa da un lato.

"Beh ..." disse Guybrush, sicuro che il suo stesse diventando rosso.

"Rilassati, signor Threepwood,", disse Elaine. "So perché sei qui." Scosse la testa, ridendo debolmente. "Credimi, tu non sei il primo che ci ha provato. Anche se, devo ammettere, sei quello che è arrivato più lontano."

"Perbacco!", disse Guybrush con voce allegramente vuota. La sua gola si stava stringendo.

"La mia guardia mi ha raccontato del tuo arrivo. Ho sempre voluto incontrarti dal momento in cui ho sentito il tuo affascinante nome. Dimmi, Guybrush, perché vuoi essere un pirata? Non sembri uno di loro. Il tuo viso è troppo... dolce." Lei gli sorrise.

Guybrush si rese conto di quanto si trovassero vicini. "Grlpyt,» ansimò.

Elaine aggrottò la fronte. «Capisco. Beh, evidentemente non sei in vena di chiacchierate inutili, vero? Suppongo che hai cose molto più interessanti da fare. Non voglio farti prendere più tempo, signor Threepwood." Gli passò davanti e cominciò a salire le scale.

Un Guybrush in difficoltà la guardò uscire. "Bgglw!" gridò disperatamente. "Mfrnkf? Dmnkly ..." Sospirò profondamente quando lei scomparve alla vista. "Mi piacerebbe sapere come parlare alle donne", si lamentò. Poteva sentire il peso della statua in tasca, ma ciò non lo rallegrava più. Si voltò, inconsolabile, e si trascinò verso l'uscita.

La porta gli si aprì davanti, rivelando un Fester Shinetop ghignante. "Dove pensi di andare, Thrubwald?"

Guybrush si sentiva proprio stanco. "Mi scusi, signor Shinetop, ma si sta bloccando la porta. Ho intenzione di mettere questo idolo nella mia cassetta di sicurezza."

"Oh davvero! Conosco un armadietto veramente sicuro potresti metterlo nello - scrigno di Davy Jones" Fester scoppiò a ridere come qualcuno che pensa di aver appena fatto una magnifica battuta.

"Sai, non è troppo tardi per essere amici".

"Sì, e non è anche non troppo tardi per me per ucciderti e tornarmene al bar per l'happy hour. Consegnami la spada."

"Oh-Oh."

Tutta la sua vita, per quanto lunga era stata, gli passò davanti agli occhi.

Sotto la luna, alta in cielo, Guybrush era in piedi sul molo, incatenato all'idolo dalle Molte Mani. La statuetta era messa sul bordo del molo, pronta per essere spinta all'improvviso nel mare placido. Fester si trovava lì vicino, che leggeva l'estrema unzione. "Questa è la fine della tua avventura, mio piccolo pagliaccio. I tuoi giorni di scorribande su Melee Island™ sono finiti." Si voltò e fissò imbronciato l'oceano. "I miei progetti per il Governatore sono troppo importanti, e sono quasi alla loro conclusione, da rischiare che un pirata apprendista come te si metta in mezzo. Addio, sig Spicecake o Droopface, o qualunque sia il tuo nome."

Diede un calcio all'idolo che finì oltre il bordo del molo. Guybrush fu trascinato in mare, stringendo l'aria. Fester osservò le bolle salire per alcuni secondi. Dopo si raddrizzò, soddisfatto. "Hmmm ... questa potrebbe diventare una buona giornata." Si allontanò.

C'era una importante caratteristica che Fester aveva trascurato di tenere a mente - Guybrush infatti, poteva trattenere il respiro per dieci minuti. Il nostro rimase sul fondo dell'oceano e aspettò che Fester andasse via, poi esaminò il fondale.

L'acqua qui era verde/blu, ma abbastanza limpida, e con poche alghe. Il letto del molo sembrava essere qualcosa come una discarica per i pirati, c'erano seghetti, mannaie e coltelli arrugginiti in abbondanza. Purtroppo, la corda troppo corta non permetteva a Guybrush di raggiungere quegli strumenti. Dai suoi movimenti si formavano nuvole di sabbia cosicché il nostro si fermò per farle scomparire.
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turok
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da turok »

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I pesci nuotavano in banchi. Guardando l'idolo favoloso sotto la cupa, buia luce del mare, assomigliava di più ad un favoloso fermaporte. Con passo cauto Guybrush provò a raccoglierlo e fu in grado anche di trasportarlo nonostante il suo peso, anche se non sarebbe stato capace di nuotare fino alla superficie. Fortunatamente una scaletta scendeva dal molo fino al fondale oceanico, a qualche metro di distanza. Guybrush era incollato al fondale marino, mentre sentiva venir meno l'aria nei polmoni. In prossimità della scaletta vide una spada non tanto vecchia, conficcata nella sabbia. Non ne avrebbe avuta un'altra, così la prese.

Ci fu un qualche movimento sulla banchina sopra di lui. "Hey Nick, ho solo commesso un grave crimine!" gridò una voce rude da sopra. Guybrush restò come congelato.

"A qualcosa a che fare con quel grosso coltello che hai lì con te?" chiese una seconda voce.

"Si! Cosa avrei dovuto farci altrimenti?"

"Sbarazzatene subito!"

"Lo so! Lo getterò in acqua!" Guybrush storse la bocca e si nascose sotto il molo.

"No! Non farlo!"

"Perché no! Devo liberarmene"

"Poterebbe ritornare a galla in qualche altro posto!"

'Per piacere, finitela,' pensò Guybrush mentre, stando attaccato alla scaletta, diminuiva la sua scorta d'ossigeno.

"Che me ne importa! Non ci sono sopra le mie impronte!" Ci fu una pausa. "Naaah, forse mi serve. Ci vediamo."

"Ci vediamo."

Ci fu altro movimento e poi silenzio. Guybrush, allora, cominciò a salire.

Arrivato in cima, deglutì per qualche minuto, dopodiché si scosse un pò per asciugarsi il più possibile. "Bene, non è stato così difficile," disse mentre si scuoteva il capo. "Ora tutto ciò che devo fare è mostrare questo stupido idolo ai capi dei pirati e--"

"Sei vivo!" gridò una voce alle sue spalle. Guybrush si girò e vide Elaine che stava all'altro capo del molo.

"Governatore!" grido, trasalendo.

"E puoi anche parlare!
Chi lo avrebbe mai detto?" disse Elaine sorpresa.

"Che stai facendo qui?" chiese Guybrush, amaramente "Sei venuta per finire il lavoro?"

"No, Sono scesa fin qui per salvarti la vita," disse semplicemente Elaine. "Fester non stava agendo sotto il mio comando quando ti ha gettato in mare."

"Sei venuta a salvarmi?" disse Guybrush, incredulo. "Non ho mai pensato che ti piacessi."

"Beh, il nostro primo incontro è stato un pò imbarazzante," ammise Elaine. "Mi è sembrato che tu avessi qualche problema a formulare frasi complete. Ma è un problema che hanno anche la maggiorparte dei miei cittadini."

"Ma io non sono uno dei tuoi cittadini," si lamentò Guybrush, vergognandosi immediatamente. Era troppo bella per lui. Le voltò le spalle restando sul molo, con il cuore malato d'amore. "Sono solo un vagabondo," continuò con tono triste. "Un signor nessuno, un pirata apprendista." Si voltò e la fissò. "Chi lo avrebbe saputo, o si sarebbe dispiaciuto, se mi avessi lasciato affogare?"

"Io, Guybrush," disse Elaine con voce soffice.

Il cuore di Guybrush si colmò di una tale gioia che sarebbe potuto esplodere. "Oh, Governatore..." disse in un sussurro.

Elaine gli si avvicinò. "Oh, Threepwood..."

"Oh Elaine!" Nel mondo di Guybrush ed Elaine, la musica prese a suonare ed i canarini cinguettarono allegramente. Si accostarono l'uno all'altra.

"Oh Guybrush!"

"Focaccina d'amore!"

"Zuccherino!"

"Dolce miele!"

"Coniglietto!"

Erano distanti pochi centimetri. "Baciami!" disse Guybrush.

Elaine si voltò in fretta. "No! Non dobbiamo!"

La musica si fermò improvvisamente. Gli occhi di Guybrush si aprirono un pò. "Cosa?" Questo non c'era nel copione.

Elaine lo guardò. "Non qui, dove ci possono vedere tutti."

"Perché? Ti vergogni di me?"

"No, no" disse subito Elaine, "non è quello il motivo. È solo che così tanti di questi pirati mi hanno fatto la corte. E vorrei evitare di ferire i loro sentimenti. Ho sempre detto che mio padre mi fece promettere di non innamorarmi mai di un pirata. Se ci vedessero insieme, capirebbero che stavo mentendo."

"Ok allora, andiamo alla tua villa," suggerì Guybrush.

"Ok," accettò Elaine. "Ma prima porta a termine le tue prove. Non vorrei che tu non fossi... sereno."

Guybrush ingoiò mentre Elaine tornava alla sua reggia. "Ma..." la chiamò. Era di nuovo sul molo. "Sento questa improvvisa voglia di completare le prove... velocemente" Guardò l'idolo, ricordava di aver completato anche un altra prova e così si avviò allo Scumm Bar.
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

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All'interno del locale regnava sempre l'allegria. Guybrush si fece largo tra i corpi sul pavimento fino a raggiungere la stanza più lontana, dove poté consegnare l'idolo favoloso, sbattendolo sul tavolo di fronte, ai capi dei pirati che si muovevano come se avessero delle crisi epilettiche. "Sono l'uomo con il passo più felpato di quest'isola!" annunciò.

Il pirata piccolo lo guardò. «Oh, se non è il ragazzo che vuole essere un pirata."

Il pirata sporco aveva visto l'idolo. «Ah, l'idolo dalle molte mani! Sei un tipo coraggioso! E grazie per averlo rubato per noi." Prese l'idolo e lo nascose nel suo cappotto.

Guybrush li lasciò rapidamente. Non c'era molto tempo da perdere. Aveva una spada, aveva poco tempo e quindi era il momento di visitare il Maestro di Spada.

Dopo una breve passeggiata, era davanti alla casa del Maestro di Spada, pronto a tutto.

Purtroppo, lo era anche il Maestro di Spada.

"Come osi avvicinarti al Maestro di Spada senza permesso-" cominciò mentre Guybrush si avvicinava, poi lo riconobbe. "Ah, sei tu." Fece con una smorfia.

"Mi chiamo Guybrush Threepwood," disse il nostro. "Sono venuto per ucciderti."

"Niente è come essere onesti", disse il Maestro di Spada. "Qual è stato il tuo voto finale nella classe combattimento con la spada del capitano Smirk?"

"Uh ..." Il nome non significava nulla per Guybrush. "Voto? Classe?"

"Vuoi dire," disse il Maestro di Spada in tono meravigliato "che sei venuto qui a sfidare il Maestro di Spada di Melee Island™ - forse il più grande combattente di spada di tutti i Caraibi - senza una sola lezione nell'arte della scherma"

"Sì", disse Guybrush.

«Come ti aspettavi di difenderti?"

"Accidenti ... non lo so."

«Capisco. Ovviamente non con il tuo affilato acume. Ti consiglio di cercare il Capitano Smirk e di farti allenare in maniera adeguata. Sarebbe poco etico, sportivo, o anche lontanamente interessante combattere contro qualcuno incapace come te. Non potresti mai battermi."

"Dov'è il Capitano Smirk?" domandò Guybrush.

Il Maestro di Spada sospirò, e glielo disse.

Da quanto aveva potuto capire, si trovava dall'altra parte dell'isola. Guybrush fece tutto il percorso indicatogli, finché si trovò in un piccolo ponte. A bloccare l'accesso al ponte c'era un brutto troll verde con una grande mazza di legno. "STOP!!" ruggì mentre il nostro si avvicinava. "Se vuoi usare questo ponte, devi pagare un pedaggio!"

"Oh, per favore, non posso passare?" lo supplicò Guybrush.

"Ragazzo, sembri un imbranato", disse il troll con disprezzo. "Io odio gli imbranati imbranati."

Guybrush decise di farlo ricredere. "Fatti da parte, troll!" gridò con la sua più terribile voce. "Sono un grande pirata!"

Sembrava che il troll avesse perso interesse nei confronti di Guybrush. "Che razza di pirata sei?! L'ubriacone del paese farebbe meglio a occhi chiusi! (...senza esitazione.)"

"O si?" replicò Guybrush.

"Sì! Lo sai, potresti rimanere per una lezione o due; credo che questo sia il meglio che tu possa fare."

Guybrush emise un profondo respiro. "Posso insultare chiunque, essere senza cervello!"

Il troll non fu colpito. "Una volta avevo un cane che era più intelligente di te. "Prendi questo" e "bastone" erano le uniche cose che sapeva!"

A Guybrush non piaceva il modo in cui stava andandoa finire la conversazione. Molto probabilmente, questo troll avrebbe voluto una parte del suo denaro come pedaggio. "Quanto costa il pedaggio?" domandò educatamente.

"Beh, quanto hai?"

Guybrush fece finta di cercare nelle sue tasche. "Oh, niente di importante."

"Voglio qualcosa che attirerà l'attenzione, ma che non ha una reale importanza." Il troll lo guardò in attesa. Guybrush pensò - suonava un pò come un enigma.

"Un pollo di gomma con una carrucola in mezzo?" disse.

"E' abbastanza inutile", ammise il troll, "ma non è quello che voglio. Voglio qualcosa che distolga l'attenzione dalle cose che sono veramente importanti."

Ciò suonava ancora più come un enigma. Guybrush fece un rapido inventario degli oggetti che aveva con sé e controllò se potevano essere di qualche utilità. Si ricordò di avere qualcosa nella sua pentola ...

Il nostro si girò di scatto, uscì il pesce, e ne controllò il colore. Rosso.

Perfetto.

Guybrush si voltò e porse l'aringa al troll. Un espressione divertita comparve sul volto del troll mentre prendeva il dono. «Ah! Un'aringa rossa!" Si scostò da una parte. "Passa".

Guybrush passò .
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

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La sua attenzione fu subito catturata da una serie di luci sulla sinistra. Nello stesso momento vide un buon numero di barche ancorate a un molo. Un grande cartello appeso sopra l'ingresso salutava il cliente - navi usate di Stan.

Guybrush attraversò il marciapiede, oltrepassando il seminterrato pieno di barche a remi e canoe, fino ad un piccolo ufficio sul molo. C'era un biglietto sulla porta.

"BENVENUTO AL MERCATO DI NAVI USATE DI STAN! In questo momento sto prrlustrando il globo per il meglio dell'usato nel trasporto marino. Date un occhiata in giro, torno subito! - Stan"

C'era una macchina grog vicino all'ufficio. Grog, diet Grog, Grog alla ciliegia, Grog Classico, Grog senza caffeina, e Birra di Radice. Guybrush provò a prendere qualcosa, ma la macchina era fuori servizio. Il nostro andò via, raggiunse la strada, ed appena cinque minuti dopo si trovava ai piedi di un segnale di pietra di fronte a una piccola casa.

Aveva raggiunto la penisola all'estremità inferiore di Melee Island™, in cui non si era al riparo dai venti. Una fredda brezza soffiava mentre Guybrush si avvicinava alla porta, dove, se ciò che diceva l'insegna era veritiero, avrebbe potuto trovare la Palestra per i Pirati Forzuti del Capitano Smirk. I prezzi erano 30 pezzi da otto per la scherma, 160 pezzi da otto per essere sparati da un cannone, e 130 pezzi da otto per il corso di arrembaggio con l'uncino.

Guybrush vide che la porta d'ingresso era di legno rinforzato e larga sei piedi. Decise di bussare - ma solo perché era educato.

La porta si aprì, e Guybrush si ritrasse per lasciare spazio al capitano Smirk. Quest'uomo, anche se poteva sembrare impossibile, era più grosso e più muscoloso di Fester Shinetop. I suoi muscoli avevano muscoli. Aveva folti capelli a spazzola, stava fumando un sigaro con un aspetto diabolico, aveva una benda su un occhio, e tatuaggi su entrambe le braccia. Guybrush rimase impressionato. E questo sembrava solo l'aspetto.

"Che cosa vuoi, piccolo verme senza spina dorsale?" urlò a Guybrush, in quello che era senza dubbio il suo normale tono di voce.

"Possiamo entrare?" domandò Guybrush. "Fa un pò freddo qui fuori".

"Cosa hai detto?" ruggì Capitano Smirk

"Ho detto che fa un pò freddo qui fuori!" disse Guybrush, più forte.

Il Capitano Smirk ci pensò su. Guardò il cielo notturno. "Hmmm - hai ragione potrei prendere un raffreddore." Entrò e chiuse la porta.

Guybrush attese alcuni secondi prima di realizzare che il capitano Smirk non usciva nuovamente. Così bussò di nuovo.

Il Capitano Smirk riapparve. "Cosa vuoi?"

"Mi può allenare per essere migliore del Maestro di Spada?" domandò Guybrush.

Il Capitano Smirk strizzò l'occhio buono a Guybrush. "Meglio il Maestro di Spada??? Ah ah ah !!" Morse il sigaro. Soffiò del fumo in faccia a Guybrush. "Non potresti mai essere la metà di ciò che è Carla. Anche con ore di duro lavoro e sudando sangue." Il sigaro si era spostato al margine sinistro della bocca. "Ricordo quando lottai fianco a fianco con Carla a Port Royal. La polizia locale ci aveva messi con le spalle al muro! Sembrava che fossimo spacciati, ma poi lei disse ... ma sto divagando. Non sei proprio il tipo."

"Si che lo sono!" gli gridò di rimando Guybrush.

"Non lo sei!"

"Lo sono!"

"Non lo sei!"

"Lo sono!"

Il Capitano Smirk sorrise. "Mi piace il tuo spirito. Farò quello che posso. Certo però... ti costerà. Hai letto l'insegna? Di solito la tariffa è 30 pezzi da otto per un lavoro ARDUO come questo. Cos'hai?»

"Ho trenta pezzi da otto", disse Guybrush.

Il Capitano Smirk sollevò un palmo carnoso. "Non dire altro, non dire altro. Vediamo la spada."

"Va bene, ecco." Guybrush porse la sua arma recuperata di recente dal fondale.

"Sì, è proprio bella», convenne il capitano Smirk. "Mettiamoci a lavoro." Così fece strada verso l'interno della casa.

Ambientazione interna ...

Guybrush si aspettava stanze e passaggi, ma invece si trovò all'interno di una grande palestra, in piedi su un tappeto blu. Poster di varie posizioni da combattimento erano allineate alle pareti. Un angolo lontano era ricoperto da numerose attrezzature d'allenamento.
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

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Il Capitano Smirk lo stava chiamando. "Ok, verme, perché non tiri fuori quella spada e vediamo cosa sai fare." Guardò Guybrush mentre brandiva lentamente la spada, e cominciava ad infilzare l'aria come un predatore di farfalle sulla cocaina. "Mamma mia!" disse bruscamente il capitano Smirk. "Combatti come un contadino! Di solito non perdo tempo con vermi come te. Ma questa brutta faccenda con LeChuck ha dato un fermo agli affari, non ho scelta. Ho bisogno di denaro." Guybrush mostrò alcune altre mosse, poggiando un pò sul piede posteriore dopo la prima valutazione. "Sì, vedo che dovrò prendere misure drastiche. Voglio che tu sappia che non Io faccio con tutti È solo perché sento quel legame unico tra studente/mentore/pezzi da otto che sto scendendo a patti. Adesso ti metterò contro ... LA MACCHINA". Si allontanò, lasciando un Guybrush dubbioso, con la spada ancora bloccata in aria, a pensare ai prossimi sviluppi.

"La macchina?" disse, dopo il capitano Smirk. "Mi farà male?"

Il Capitano Smirk riapparve. O meglio, non riapparve perché era nascosto da un enorme macchinario che spostava verso Guybrush. Aveva spade. Aveva guantoni da box. Aveva complicati macchinari. Aveva una scimmia in cima. L'impressione generale era quella di una mietitrice con uno scopo leggermente diverso.

"Yikes!" disse Guybrush, sorpreso.

Il Capitano Smirk era dietro la macchina, con le mani sui comandi. "Dai vieni. Non aver paura, non mi farai del male." Iniziò azionando le leve. La spada della macchina cominciò ad oscillare. Guybrush alzò la sua spada e parò i colpi.

Il Capitano Smirk dava ulteriori consigli a Guybrush mentre prendeva fiducia. "Avanza, stoccata, recupero, parata, risposta". Di tanto in tanto il pugno andava in avanti, obbligando Guybrush a schivare il colpo.

"No! colpisci prima, poi affonda!

"Distanza, distanza!"

Ore più tardi ... "Incominci a capirci qualcosa."

Molte ore più tardi ...

"Non c'è male. Hai stile." Il Capitano Smirk liberò la macchina e guardò Guybrush negli occhi. "Adesso ti svelerò il vero segreto dell'arte della spada. L'arte della spada è quasi come l'arte dell'amore. Non è solo quel che fai, ma quel che dici. Qualsiasi pirata cretino può agitare un pezzo di metallo nella speranza di tagliare qualcosa, ma gli esperti, sanno esattamente quando tagliare l'avversario con un insulto che coglie alla sprovvista. Vedi, ragazzo, la tua arguzia deve essere più tagliente della spada. Proviamo con gli insulti, va bene?"

Guybrush teneva la sua spada nella posizione di parata mentre il Capitano Smirk parlava. "Va bene, immagina questo: Stiamo combattendo infuriati, proprio come Carla ed io a Port Royal. C'è una pausa improvvisa nel combattimento, ed io ti dico: "'Combatti come un contadino.' Come rispondi tu?"

"Devi avermi confuso con qualcun altro", disse Guybrush, "Io non sono un contadino."

Il Capitano Smirk sospirò. "Vedo che abbiamo molto lavoro da fare qui. Avresti dovuto rispondere con qualcosa come: 'Molto appropriato. Tu combatti come una mucca.'" Guybrush strabuzzò gli occhi - questa era davvero buona. La tenne in memoria per un eventuale uso futuro. «Capisci, è un arguzia così tagliente che sconfigge l'avversario. Proviamo ancora. Immagina questo: Sei intrappolato contro un muro. La mia spada ti ha sfregiato due volte la faccia. Io dico: 'Adesso ti infilzerò con la mia spada come uno spiedino! "Come rispondi?"

"Come tua madre", disse Guybrush con aria di sfida.

"Vedo che qui siamo proprio nei guai", disse il capitano Smirk. "La risposta giusta a 'Adesso ti infilzerò con la mia spada come uno spiedino!' sarebbe stata circa così 'Prima dovresti smettere di agitarla come una piumino!' Capisci? Tagliente! Adesso ti consiglio di andar là fuori ed imparare alcuni insulti."

Poco dopo Guybrush si trovava fuori dalla palestra del Capitano Smirk, con sentimenti decisamente contrastanti riguardo il valore del suo aiuto. Sembrava che avrebbe dovuto lavorare di più.

Guybrush tornò così a passeggiare per i sentieri più trafficati di Mêlée Island™. Come per la maggior parte delle isole dei pirati, Mêlée Island™ non dormiva durante la notte. Presto Guybrush si scoprì ad incrociare spesso dei pirati. Molti di loro portavano delle spade.

Giunto al bivio Guybrush decise di fermarsi ad aspettare per fare un po di pratica contro il primo pirata che sarebbe arrivato. Poco dopo arrivò un pirata biondo in pantaloni verdi. Guybrush si fermò saldamente sulla sua strada. "Ehi. Spero che sia importante'", disse il pirata.

"Mi chiamo Guybrush Threepwood,"disse Guybrush con voce cupa. "Preparati a morire!"

I due pirati tirarono fuori le loro spade.

Essendo l'aggressore, Guybrush decise di fare la prima mossa. "Una volta avevo un cane che era più intelligente di te", disse trionfante.
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

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Il pirata sembrò colpito - non sapeva la risposta corretta. "Sto tremando, sto tremando," fu la miglior risposta che poté dare. Improvvisamente Guybrush si portava in avanti, spingendo il pirata indietro con ogni colpo che lo stesso parava. Ci fu una pausa mentre Guybrush teneva la spada a pochi centimetri dal suo ventre. "Adesso ti infilzerò con la mia spada come uno spiedino!"

"Oh yeah?" disse il pirata, ancora una volta costretto sulla difensiva. Guybrush continuò a lottare, esaltato. Questi insulti funzionavano davvero! "Combatti come un contadino", aggiunse, come nei passati combattimenti col Capitano Smirk.

"Io sono di gomma, tu la colla".

Un colpo di Guybrush fece volare la spada dell'avversario. Il pirata rimase a bocca aperta. "Mi arrendo! Hai vinto!"

Guybrush sogghignò e rimase al bivio in attesa di altri incontri.

Ben presto si rese conto che i combattimenti si facevano via via più difficili. Tutti i pirati sembravano conoscere le risposte ai suoi insulti, e quando sapevano le risposta erano capaci di schivare i suoi attacchi e avanzare pericolosamente

"Nessuno mi ha mai colpito a sangue e non succederà mai!"

"Riesci a correre COSÌ veloce?"

"Hai le maniere d'un mendicante."

"Volevo essere sicuro che tu fossi a tuo agio con me."

"Una volta avevo un cane più intelligente di te."

«Ti avrà insegnato tutto quello che sai." Guybrush si accorse rapidamente di non sapere le risposte a molti nuovi insulti, e cominciò a perdere vari combattimenti.

"Hai già smesso di usare i pannolini?"

«Perché, ne volevi uno in prestito?"

"Non ci sono parole per descrivere quanto sei disgustoso!"

«Sì, ci sono. Ma non le hai mai imparate."

"Ho parlato con scimmie più educate di te!"

"Sono contento di sapere che sei stato all'ultima riunione di famiglia."
Tuttavia, lentamente, riuscì a imparare le varie risposte.

"Questa è la FINE per te, topo di fogna!"

"Ed anch'io ho una piccola PUNTA per te. Capito?"

"Non accetterò la tua impertinenza restando seduto!"

"Le tue emorroidi ti danno dinuovo fastidio, eh?"

"Ho avuto questo sfregio in faccia in una dura battaglia!"

"Spero tu abbia imparato a non mettere le dita nel naso." Ogni pirata aveva il suo insulto preferito, ma tutti, alla lunga, utilizzavano gli stessi. Mi hanno aiutato molto.

«Mi fai vomitare."

"Sembri qualcuno che lo ha già fatto."

"Ho sentito che sei uno spregevole spione."

"Peccato che nessuno ha mai sentito parlare di te."

"La gente cade ai miei piedi quando mi vede arrivare!"

"Ancor PRIMA che ti sentano l'alito?" Nelle innumerevoli battaglie, ha affinato la sua abilità.

"Pulirò il tuo sangue con il mio fazzoletto!"

"Dunque hai avuto quel lavoro di custode, eh."

"Non puoi competere con i miei poteri, povero cretino!"

"Sarei nei guai se mai tu li usassi." Presto, Guybrush li imparò tutti. Combatté in modo forsennato. Imparò ad insultare in modo diabolico. Infine, uno dei suoi avversari commentò "Sei abbastanza bravo da combattere contro il Maestro di Spada!"

Guybrush decise di seguire quel consiglio. Si diresse alla casa, sorridendo perché questa volta si sentiva pronto.

Il Maestro di Spada, ovviamente, non fu felice di vederlo. "Sei di nuovo tu", fece una smorfia mentre si avvicinava.

"Mi chiamo Guybrush Threepwood. Sono venuto per ucciderti." Guybrush sorrise.

"Niente è come essere onesti", disse Carla. "Dalla tua espressione sarcastica posso dedurre che sei stato addestrato dal Capitano Smirk. Vogliamo farla finita con questa storia."

Disegnarono un arco incrociando le spade. Carla parlò per prima. "Ogni parola che dici per me è una sciocchezza."
"Se tuo fratello ti assomiglia, meglio sposare un maiale."

"Molto appropriato. Combatti come una mucca."
L'insulto sconosciuto sconcertò Guybrush. "Io sono di gomma, tu la colla", ha vomitato come scudo improvvisato, marcia indietro sotto slash spada feroci di Carla.

«NESSUNO mi vedrà combattere così male come te!" disse con arroganza.

Guybrush si illuminò. "Riesci a correre COSÌ veloce?"

Il sorriso di Carla scomparve. Guybrush la spinse indietro, recuperando il terreno perduto. "Nel mio ultimo combattimento avevo le mani insanguinate", ringhiò.

"Spero tu abbia imparato a non mettere le dita nel naso", rispose subito Guybrush. Il nostro capì il trucco. Carla utilizzava semplicemente delle versioni riformulate dei tradizionali insulti.

"Solo una volta ho incontrato un vigliacco come te!" Carla voleva intimidirlo.

"Deve averti insegnato tutto quello che sai." rispose pronto Guybrush.

"Di solito vedo persone come te svenute nelle taverne!"

"Ancor PRIMA che ti sentano l'alito?"

"Il mio nome fa paura in ogni sporco angolo di quest'isola!" Carla ora avanzava con passo sicuro.

"Dunque hai avuto quel lavoro di custode, eh." Guybrush rispose sicuro, difendendosi in modo appropriato.

Carla era sul piede posteriore. Il nostro rimase indietro, lasciandole prendere l'iniziativa per gli insulti, perché sapeva che avrebbe avuto la risposta appropriata.
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

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"Adesso capisco cosa significa la sporcizia e la stupidità." disse Carla sprezzante, con il peso sul suo piede destro.

"Sono contento di sapere che sei stato invitato all'ultima riunione di famiglia."

"La mia spada è famosa in tutti i Caraibi!"

"Peccato che nessuno abbia mai sentito parlare di te."

Guybrush la fece indietreggiare. Carla balzò nuovamente in avanti, non essendo disposta a concedergli la vittoria. Ci fu uno scintillare di lame che si incrociarono.

"I nemici più saggi scappano appena mi vedono!"

"Ancor PRIMA che ti sentano l'alito?"

"Spero che tu abbia una barca pronta per una fuga rapida!"

«Perché, ne volevi una in prestito?"

Il Maestro di Spada tenne la spada sguainata ancora per qualche momento, poi l'abbassò. "...OK, vinci tu. Bene... Spero tu sia contento. Puoi tornare e vantarti con tutti i tuoi amici di come hai battuto il Maestro della Spada. Avrai bisogno di una prova ... Ecco, questa dovrebbe convincerli".

Entrò, lasciando Guybrush sull'ingresso con una T-shirt in cotone al cento per cento, decorata con le parole "Ho battuto il Maestro della Spada." Guybrush la conservò e fece ritorno allo Scumm Bar.

I capi dei pirati restarono molto colpiti. "Beh, hai sconfitto il Maestro della Spada, vero?" chiese il pirata sporco. "Sei un tipo forte! Puoi tenere la T-shirt. Ne abbiamo già abbastanza."

Ripresero subito a tracannare il loro grog. Guybrush tornò fuori, consapevole del fatto che rimaneva solo un altra prova - trovare il leggendario tesoro dei Mêlée Island™. Il nostro non sapeva da dove cominciare a cercarlo. Forse quel tipo losco con le mappe sarebbe potuto essere d'aiuto. Guybrush lo trovò ancora in piedi nello stesso posto, che guardava la strada come se aspettasse qualcuno.

"Ah, sei tu di nuovo,» disse l'uomo. «Sei tornato per la mappa del Leggendario Tesoro Perduto di Melee Island™, eh? Spero che abbia abbastanza denaro questa volta."

"La prendo. Sarà un regalo stupendo".

Guybrush gli consegnò il denaro. Con un lento movimento l'uomo gli passò la mappa. "Eccotela. Hai preso una saggia decisione. Adesso vattene via."

Guybrush andò avanti, passò sotto il tunnel, entrando nel negozio per pirati. Ora aveva bisogno di una pala. Il vecchio uomo all'interno non era di indole particolarmente ospitale. "Ti tengo d'occhio, ragazzo", rimarcò mentre Guybrush saliva le scale al piano superiore per cercare la pala. "Stai aspettando che mi addormenti o cosa? Ruba qualcosa e io ti spezzo le gambe."

Guybrush tornò con la pala. "Cosa vuoi" disse 'cordialmente' il vecchio pirata.

"Si tratta della pala ..."

"E allora?"

"La voglio."

"Fantastico. Si pagherá da sola, credimi. Scaverai 75 pezzi da otto in quattro e quattr'otto. Ma, lascia un pò di tesoro per tutti noi, eh? Ah ah ah!" La transazione andò a buon fine, e qualche minuto dopo Guybrush si trovava all'esterno sotto il cielo notturno, con una pala in una mano e una mappa nell'altra. A quel punto aprì la mappa. Al posto della foto di Mêlée Island™ che si sarebbe aspettato, però, ciò che trovò era un pò diverso.

"Credo di essere stato truffato!" esclamò. "Questa non è una mappa. Questa sembra ... una lezione di ballo!"

BALLO DELLA SCIMMIA!

Indietro! Due-tre-quattro!
A sinistra! Due-tre-quattro!
A destra! Due-tre-quattro!
A sinistra! Due-tre-quattro!
A destra! Due-tre-quattro!
Indietro! Due-tre-quattro!
A destra! Due-tre-quattro!
A sinistra! Due-tre-quattro!
Indietro! Due-tre-quattro!

Guybrush lesse rapidamente, sempre più consapevole del fatto che Fester Shinetop sarebbe potuto apparire da un momento all'altro. Rilesse, e iniziò a farsi un'idea riguardo a quei passi di danza. Di solito, la maggior parte delle mappe dei tesori avevano una mappa dell 'isola del tesoro, e una linea tratteggiata che puntava fino ad una X. Ma quando non erano fatte in questo modo, la seconda opzione era di dare indicazioni circa la localizzazione del tesoro, nella forma 'cinque passi verso la palma maculata, girare di 270 gradi, sette lunghi passi verso il maiale morto, girare a sinistra, cinque salti sul corpo della mia insegnante di matematica', etc.

Comunque, non poteva rimanere qui a pensarci. Guybrush si voltò, andò di buon passo verso la città, oltre lo Scumm bar, e si diresse verso l'interno di Mêlée Island™.

Una volta giunto dalla sentinella Guybrush si fermò per riprendere fiato. La vedetta era sempre molto concentrata a scrutare e non gli diede alcuna attenzione, Guybrush rilesse nuovamente le indicazioni. Ora sembrava che si potessero prendere più direzioni. Una bussola, stampata accanto al testo, indicava come nord il segno di 'dietro', 'avanti' come sud, 'sinistra' come ovest e 'destra' come est. La domanda era, da dove cominciare ...

Guybrush non aveva alcuna idea, così si avvicinò alla sentinella. "Ti sei mai chiesto se siamo tutti solo dei personaggi di un racconto?" Chiese.

La vedetta ebbe un soprassalto e si girò di scatto. "Accidenti! Mi hai fatto prendere un colpo", non vedeva qualcosa di diverso da molto tempo. "Pensavo che fossi - beh, non importa"

La sentinella non aveva ancora perfezionato l'arte di voltarsi - stava fissando l'orecchio di Guybrush, o dove sarebbe stato l'orecchio di Guybrush se avesse avuto la testa dell'ampiezza di quattro piedi.

"Ehm ... Sono qui," disse delicatamente Guybrush. La vedetta si girò un pò di più e finalmente lo stava fissando.

"Come hai detto di chiamarti?" chiese la sentinella.

"Chiamami Squinky", disse Guybrush.

"Ok, Squinky".

"In realtà, il mio nome è Guybrush Threepwood,", riferì Guybrush, che non amava imbrogliare le persone molto a lungo. "Sono venuto a Mêlée Island™ perché voglio essere un pirata."

"Beh, hai scelto il posto giusto", disse la sentinella. "Anche se forse hai scelto il momento sbagliato. Per non parlare del nome sbagliato. "Guardò fisso Guybrush, con un pò di pena. "Hai il nome più sciocco che io abbia mai sentito. È l'unico nome più ridicolo di 'Squinky '."

La critica infastidì Guybrush: era sempre la stessa storia. "Che diavolo c'è di sbagliato nel nome Guybrush Threepwood?"

"Niente, se vuoi vendere scarpe", disse la vedetta. "Ma tu vuoi essere un pirata, ragazzo, segui il mio consiglio: Cambia nome. Prova qualcosa del tipo 'Barba terrificante', o 'Pete sei dita'."

Guybrush non era sicuro che avrebbe seguito il consiglio di una vecchia sentinella miope che indossava degli occhialoni di protezione d'aereo per occhiali. "Beh, tu chi sei?" ribatté.

"Sono la sentinella di Mêlée Island™, spiegò pazientemente la vedetta." Guardo l'oceano controllando se si avvicinano tempeste o navi, e riferisco tutto direttamente al Governatore. Non le piacciono i visitatori inaspettati ... soprattutto non adesso. "

«Perché al governatore non piacciono gli ospiti inaspettati?" domandò Guybrush, curioso. Questo gli era nuovo.

"In realtà", confessò la sentinella, "sono i visitatori attesi quelli di cui siamo più preoccupati. Un capitano pirata in particolare. Un morto, ma ciò non lo rende meno pericoloso ..." Guybrush memorizzò le informazioni per un eventuale uso futuro. Questo LeChuck sembrava un uovo marcio.

«Come hai fatto a essere preso come vedetta," chiese infine Guybrush, "quando si vede chiaramente che sei cieco come un pipistrello?"

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"Tieni a freno la tua lingua", disse bruscamente la vedetta . "Sono stato scelto accuratamente dallo sceriffo Shinetop!" Questa non era una notizia rassicurante per Guybrush. Lo sceriffo era come una mela marcia.

Guybrush puntò col pollice sopra la sua spalla. "Ora vado a cercare fortuna ora. Ci vediamo." Si girò dirigendosi verso l'interno dell'isola.

Dopo alcuni minuti in cui camminava senza meta, Guybrush si trovò ancora una volta al bivio. Non c'erano case o eventuali segni di insediamenti, ma se ci fosse stato un qualche locale, questo posto si sarebbe chiamato: Il Bivio.

Alla sua sinistra, le luci delle lucciole ammiccavano attraverso i rami della foresta.

Una luce particolarmente brillante ronzò sopra la sua testa, e improvvisamente Guybrush ebbe un'idea. Perché non qui? La foresta, dopo tutto, era proprio il tipo di posto in cui ci si poteva perdere senza una mappa o una guida per aiutarti ad attraversarla. L'unica domanda era da dove iniziare. Guybrush guardò nella foresta, e vide i fiori di colore giallo in una macchia vicino alla strada. Era stato il punto di riferimento che aveva usato l'ultima volta, quindi perché non usarlo anche ora?

Guybrush si diresse verso i fiori, tirò nuovamente fuori la 'mappa', e la lesse un altra volta. Indietro, a sinistra, a destra, ... Compiendo ogni volta quattro passi. Salvo che, quattro passi non sembravano una distanza sufficiente per arrivare lontano nella foresta. Guybrush decise così di moltiplicare per dieci. Ottenne così le sue misure in piedi, e cominciò a camminare in avanti. Dopo dieci passi si girò a sinistra, e iniziò a camminare di nuovo in avanti.
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

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Il sentiero del bosco intorno a lui era sorprendentemente spianato lungo le direzioni che doveva prendere. Pur essendo abbastanza fitto, nessun albero gli ostruiva il percorso. I burroni profondi e i banchi di sabbia erano tutti dall'altro lato. Ci fu un brutto momento quando Guybrush pensò di aver perso il conto dei passi, ma ben presto si ricordò di essere arrivato a cinque. In breve, le cose andarono meglio.

Guybrush contò gli ultimi dieci passi, e si guardò intorno.

Proprio lì vicino c'era un sentiero. Di per sé, non sarebbe stato facile da distinguere, ma il compito di Guybrush fu facilitato dalla vista di una pesante pietra e un grande cartello in legno eretto ai margini della piccola radura. C'era un logo in rilievo sul terreno - qualcosa che sembrava un grande segno di più, il cui significato per il momento sfuggiva a Guybrush.

Guybrush si avvicinò lentamente, cauto, e lesse il cartello.

Il Leggendario tesoro perduto di Mêlée Island™. Quest'accurata riproduzione storica di Mêlée Island™ ha incantato migliaia di apprendisti pirata e le loro famiglie per generazioni. Ricordati, ci sono altri pirati su quest'isola, ALLORA NON ACCIUFFARTI TUTTO IL TESORO. Lasciane un pò per il prossimo.

La pietra aveva una targa simile su di essa.

Qui si giace un tesoro di inestimabile valore... beh, scavare per credere. (Donato dalla Camera di Commercio di Mêlée Island™)

Soddisfatto di essere arrivato nel posto giusto, Guybrush tirò fuori la sua pala e cominciò a scavare sotto la croce.

Passano ore...

Guybrush si mise a scavare di buona lena nel punto indicato sul terreno, ed ora si trovava sepolto fino alle spalle nel buco appena creato. Un mucchio di terra era raccolto intorno al foro.

Appena la pala colpì qualcosa ci fu un chiaro rumore. Guybrush scostò attentamente la terra. Si vide subito il coperchio di una cassa, e Guybrush la aprì. A quel punto ne guardò il contenuto.

"Oh, wow!" esclamò. "È una t-shirt!" La tirò fuori e la guardò con occhio critico. Era una semplice T-shirt di cotone bianca, con delle lettere nere stampate che dicevano 'ho trovato il leggendario tesoro di Mêlée Island™ e tutto quello che ho ottenuto è questa maglietta schifosa!' Non male. "Non è la mia misura, ma è molto bella." Quindi piegò la maglietta.

Guybrush guardò a destra e a sinistra, come se cercasse qualcosa. "Beh," disse infine, "Suppongo di dover rimettere a posto tutta questa terra."

Il lavoro fu completato velocemente - passò solo un'ora prima che l'ultima zolla del terreno fosse rimessa a posto. Stranamente, si riformò il segno più - le probabilità che si verificasse un tale evento erano sicuramente di un milione a uno.

Guybrush non perse tempo e tornò subito al villaggio. Quei pirati allo Scumm bar sarebbero rimasti allibiti quando avrebbe mostrato loro la sua ultima conquista. Ma stranamente, le strade sembravano più tranquille e meno affollate. Quando arrivò al posto della vedetta, la guardia era scomparsa. Guybrush ci pensò su mentre scendeva per il sentiero fino al molo, prima di rendersi conto di non avere la minima idea di cosa stesse succedendo.

Al molo, Guybrush guardò verso il mare e vide il debole, contorno spettrale di una nave. Mentre guardava, il vascello navigava sempre più lontano dalla vista, con una luce sempre più flebile e più minuta fino a quando finalmente scomparve.

"Cos'è stato?" esclamò Guybrush. Si rivolse verso lo Scumm Bar. "Sono così confuso", disse con tristezza.

La vedetta, che era riuscita ad avvicinarsi furtivamente a Guybrush, pensò che quello fosse il momento giusto per parlare. "Ehi!" lo rimproverò. «Perché stai lì senza far niente? Hanno rapito il Governatore!"

Il volto di Guybrush cambiò subito espressione. "Cosa?" gridò, balzando verso la sentinella. "Chi è stato?"

"LeChuck l'ha presa e l'ha portata sulla nave che è appena salpata", ha detto la vedetta, chiaramente alle prese con le sue emozioni. Guardava il mare con un presagio di sventura. "Ho paura che non la vedremo più."

Guybrush non si lasciò sopraffare dallo shock. Non sarebbero bastate diverse ore per superare lo sgomento. Come era potuto accadere? Guardò la vedetta con sguardo accusatorio. "Ma allora, dove sei stato in tutto questo tempo? Dormivi?"

La sentinella lo guardò bruscamente. "Ehi, io sono una vedetta, non una guardia del corpo."

"Perché non pensi che la vedremo di nuovo?" disse Guybrush.

"LeChuck ha portato il Governatore al suo nascondiglio su Monkey Island™," dichiarò la sentinella, fornendo misteriosamente indizi sul programma del pirata fantasma. «Temo che non ci sia un pirata abbastanza coraggioso per seguirlo fin lá." Si voltò di nuovo verso il mare. "Comunque, buona fortuna." Fece per andarsene.
Ultima modifica di turok il 9 dic 2015, 12:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

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Prima che di andarsene del tutto, però, si voltò ancora una volta. "Oh sì," si ricordò: "Quasi dimenticavo. Hanno lasciato questo biglietto." Consegnò un piccolo pezzo di carta. "Puoi averlo, ma credo che non ti piacerà quel che c'è scritto." La sentinella cominciò a salire per il sentiero. Guybrush, con ancora la testa che gli girava, lesse la nota.

Attenzione, pirati di Mêlée: Il vostro Governatore è vivo e sta bene ed è qui al mio fianco come doveva essere. Se provate a cercarci vi succederà qualcosa di orribilmente disastroso. In fede, Capitano LeChuck.

Guybrush scosse di nuovo la testa. Non riusciva a credere non ci fossero dei pirati abbastanza coraggiosi con cui salpare per una missione di salvataggio. Perché, lo Scumm bar era pieno fino al soffitto di teppisti e canaglie. Guybrush si avviò verso il bar, sperando che i capi dei pirati sapessero cosa fare. E se nessun altro era disposto a rischiare, lui avrrebbe potuto solo prendere la sua nave ed il suo equipaggio per andare salvarla.

Guybrush strinse i denti e si mosse a grandi passi sul molo verso il bar. Il movimento solenne gradualmente rallentò mentre si avvicinava allo Scumm bar e si rese conto che non poteva sentire nulla. Una delicata spinta della porta rivelò che il bar era completamente deserto. Parecchi boccali vuoti lasciati sui tavoli. La scena sarebbe stata resa ancor più Marie Celeste-esque se non fosse stato che le tazze piene tendevano a disintegrarsi dopo un pò, sotto la pressione del loro carico, e quindi non c'erano più tanti.

Si sentiva un forte lamento proveniente dalla stanza accanto. Guybrush prudentemente, in punta di piedi vi andò e si accorse che i capi dei pirati erano andati via. Il cuoco era seduto al tavolo, al loro posto con la testa bassa, lamentandosi al cielo. Le lacrime schizzavano fuori dalle pieghe dei gomiti, bagnando tutto il tavolo.

Guybrush fu preso alla sprovvista da quello spettacolo pubblico di dolore, e non era sicuro che sarebbe stato in grado di consolare in qualche modo il cuoco. Ma, pensò che tanto valeva provare. "Cosa c'è, vecchio ubriacone?" chiese da dietro la testa del cuoco.

Il cuoco si alzò, sbatté le palpebre a Guybrush, e iniziò ad agitare le braccia in modo febbricitante. "Il Governatore è partito!" gemette con una voce alta e pesante. "LeChuck e il suo equipaggio fantasma l'hanno presa! L'hanno messa sulla nave fantasma e sono spariti!" Era troppo affranto per notare l'altrettanto triste gioco di parole. "Era sempre così buona con me, smarrendo quei rapporti della Commissione di Sanità, per una piccola ricompensa, naturalmente." Le lacrime cominciarono a sgorgare di nuovo. "Dove andranno a finire I miei affari?" gemette tristemente. "Oh, poveretto me!"

Il cuoco buttò di nuovo la testa tra le braccia e tornò a faccia in giù sul tavolo con un tonfo pesante. Le lacrime andavano in tutte le direzioni, schizzando i pantaloni di Guybrush. Il tentativo di consolazione non aveva avuto successo. Eppure, Guybrush provò ancora. "Cosa posso fare per salvarla?" Chiese.

Il cuoco lo guardò di nuovo, sforzandosi di non piangere. "Dovrai trovarti una nave ed inseguirla!" gridò con una voce che praticamente era un ordine. "Il covo dei pirati si trova su Monkey Island™, tutti lo sanno. (Non mi chiedere come...). Dovrai solo scoprire come arrivarci."

Guybrush stava avendo dei ripensamenti. La vista di un bar vuoto, un bar vuoto su un'isola dei pirati, inoltre, al momento era senza equipaggio. "Perchè dovrei farlo?" chiese al cuoco.

"Perché, per amore, ragazzo mio!" tuonò il cuoco. "Non negarlo, è scritto sul tuo viso." Guybrush non si era guardato in uno specchio ultimamente, così, forse, era vero ciò che diceva il cuoco.

Il cuoco aveva ragione. L'amava. E sarebbe andato fino alla fine dell'universo per salvarla. Lì per lì, Guybrush decise che sarebbe andato a caccia. "Dove potrò trovare una nave?" chiese con una voce calma e razionale.

«Ma, da Smilin Stan il mercante di Navi Usate come fanno tutti gli altri! Digli che ti mando io, siamo vecchi amici."

Questa notizia lasciava aperta la questione dell'equipaggio. "Verrai con me?"

Uno sguardo molto sincero di rammarico attraversò il volto del cuoco. "Ehm ... ahimè, non posso andare in mare. Una vecchia ferita di guerra. Sono sicuro che capirai."

Guybrush capì. "Bene!" disse. "Io vado!"
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

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"Buona fortuna!" gridò il cuoco. E iniziò nuovamente ad agitare le braccia, più a mo di trebbiatrice che come un qualsiasi particolare gesto d'addio. "Non ti scordare di mettere i guanti. E le galosce." Non riusciva più a trattenere le lacrime. "E non ti dimenticare di scrivere. Addio." gemette prima di piegarsi di nuovo sul tavolo.

Guybrush uscì serio dal locale.

Fuori dal bar, il suo umore vacillò. Le parole erano tutte molto belle, ma come avrebbe potuto permettersi una nave? E dove avrebbe potuto mettere insieme un equipaggio? Aveva bisogno di una guida dall'esterno, rapidamente.

Guybrush vagava nel centro della città, più per una sua abitudine nervosa che per ogni altra cosa, e quando vide la porta del negozio di lady voodoo improvvisamente si ricordò. C'era una donna che aveva visto il futuro. Finalmente sapeva cosa fare, quindi sarebbe dovuto tornare a farle una visita.

Il negozio era proprio come l'aveva lasciato. Guybrush si diresse verso il fuoco verde. La sedia dietro era vuota.

"Salve?" Guybrush parlò all'aria rarefatta. "Sono tornato e sono pronto per conoscere il futuro!"

Ci fu un lampo verde brillante, che si concluse con la comparsa di lady voodoo seduta di fronte a lui, le gambe accavallate, i piedi ancora scalzi.

"Yikes!" disse Guybrush.

"Allora, sei tornato per apprendere il futuro", disse lady voodoo, parlando in un tono che faceva capire che quella non era una domanda. "Ti vedo assieme ad altri che sono disposti ad aiutarti." Alzò le braccia in aria. Con questo comando, un raggio di fuoco verde si innalzò come prima, dei lampi brillanti di luce blu incidevano un percorso nella retina di Guybrush.

"Odio quei bagliori, mi fanno vedere puntini neri ovunque" disse un Guybrush lampeggiante.

"Zitto!" comandò lady voodoo. Fissava nella massa ribollente come una densa zuppa radioattiva. "Sto avendo un'altra visione." Devi ... "fece una pausa.

"Devo cosa?" domandò Guybrush impaziente.

"Devi andare a Monkey Island™. Una volta arrivato, cercherai per il pirata fantasma LeChuck. Si nasconde negli abissi profondi di Monkey Island™. C'è solo una cosa tanto potente da poter distruggere LeChuck."

"Cosa?"

"Un'antica radice", rivelò lady voodoo. "Una volta preparata, la radice può distruggere un fantasma con un solo tocco."

"Yeah!"

Le pupille di lady voodoo si dilatarono ancora. Il fuoco verde danzava nei suoi occhi. "Sto avendo ancora un altra visione". Guardò Guybrush, come se si decide di rivelare la sua ultima scoperta.

"Vuota il sacco!"

"Vedo i cannibali che vivono sull'isola," disse lady voodoo. "Stanno per aiutarti ... o mangiarti ... Non riesco a vedere, la visione è un po offuscata."

"Fantastico", disse Guybrush stancamente.

"Adesso va a trovare colei che ti ama," ordinò lady voodoo. "Ma fa attenzione ..."

"Non preoccuparti," la rassicurò Guybrush, "mi guarderò da LeChuck."

La donna voodoo scosse la testa. "Non da LeChuck ... ma da te stesso ... e da quelli che troverai. Quello che scoprirai su te stesso e sul mondo" I suoi occhi lo fissavano come trapassandolo da parte a parte. "Ti farà inorridire."

Ci fu un lampo verde, e lei scomparve.

Guybrush uscì a riprendere fiato. Ora che ci pensava, la visione non era stata davvero così utile. Dove sarebbe andato a prendere il denaro? E chi si sarebbe aggiunto al suo equipaggio?

Guardò dall'altra parte della strada verso i tre pirati che oziavano ancora. Forse lo avrebbero voluto aiutare. Gli si avvicinò.

"Lo sapevate che il Governatore è stato rapito?" chiese loro. I tre pirati si guardarono.

"Ehm ..." cominciò il pirata a dondolo con voce incerta.

"Beh, sì, lo sapevamo", disse Frank in modo più convincente.

"Perché siete ancora qui in piedi invece di fare qualcosa al riguardo?" domandò Guybrush.

I pirati si scambiarono sguardi scaltri.

"Bene..."

"Uh ..."

Guybrush si rese conto che non sarebbe giunto da nessuna parte se si fosse appellato agli interessi di un pirata, perché di solito, (e soprattutto per queste gruppo di pirati), non ne avevano nessuno. Cambiò punto di vista, e timbro di voce. Forse un racconto li avrebbe resi interessati.
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da turok »

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"Vi interessa una vacanza da sogno su Monkey Island™?" chiese in perfetto gergo da agente di viaggio. "A causa di questo improvviso cambiamento nel governo locale, sono pronto a offrirvi un'opportunità che si presenta una sola volta nella vita roguardante una crociera in un posto meraviglioso - Monkey Island™. E la cosa sorprendente di questa offerta è il prezzo: Assolutamente gratis!! Tutto quello che dovrete fare è di aggregarvi al mio equipaggio della nave, e quell'isola paradisiaca potrà essere vostra - Gratis!!! (E potremmo salvare il Governatore mentre che ci siamo)." Fece un respiro profondo e li guardò "Che ne dite?"

Non aveva convinto i pirati. Il pirata a dondolo, dalla sua posizione sul barile, era indifferente. "Il Governatore probabilmente può prendersi cura di se stessa ..."

"... e siamo un po occupati qui ...", disse Frank, un pò in colpa.

«Già», borbottò il pirata che si dondolava dal fondo del suo petto.

"... e abbiamo da pensare al circo ..."

"... dobbiamo trovare l'elefante ..."

"... e il topo ..."

Il pirata dondolante indicò rabbiosamente il posto una volta occupato dal loro amato topo. "Sì!"

"... e sbarazzarci di questi minuti. Mi dispiace, ma semplicemente non possiamo venire in questo momento."

Guybrush si allontanò con aria scoraggiata. Ma ebbe subito un'idea. Il Maestro delle Spade! E gli doveva pure un favore.

La passeggiata per arrivare dal Maestro delle Spade fu tranquilla. Non un solo pirata era per strada. Tutti erano andati a terra.

¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤

Il Maestro di Spada è stata la prima anima che aveva visto da quando passa alla ricerca, e lei non era contento di vederlo. "Hai già avuto la T-shirt", ha detto con amarezza. "Cosa vuoi Ora?"

Due possono giocare a quel gioco, pensò Guybrush. "Voglio battere a scherma di nuovo", ha detto.

"Ah!" respinto il Maestro di Spada. "Ho lasciato solo a vincere, perché ero stufo di voi a venire in giro. Ho pensato che stare lontano, ma credo che mi sbagliavo."

Guybrush rammaricato il commento. Non avevano tempo per questo - il Governatore era in pericolo mortale mentre parlavano. "Voglio che noi di fare e di essere amici", ha detto Guybrush, apprendista costruttore di ponti.

"Io voglio che tu vada via e mi lasci in pace", ha detto il Maestro di Spada. Guardò pericolosamente vicino ad andare in casa, lasciandolo a trovare un altro membro dell'equipaggio. Guybrush tirò fuori la nota.

"Il governatore è stata rapita!" lui pianse.

«Che cosa? E 'ridicolo."

Guybrush le mostrò la nota. Carla lesse solennemente. "Oh no," ha detto sulla fine raggiungere il fondo. "Questo sembra male. Molto male."

"Sto diventando una nave e un equipaggio insieme per andare in suo soccorso", ha detto Guybrush.

"Hmmm," disse il Maestro di Spada, assorto nei suoi pensieri. "Ho la sensazione ho intenzione di rimpiangere, ma conta su di me. Ci vediamo al molo." Vagava dentro, presumibilmente per essere pronti.

Guybrush è tornato ai percorsi deserte. Era il momento di incontrare Smilin 'Stan e organizzare una nave.

Nel frattempo ...

Torniamo ancora una volta a caverne infernali nascosti nel profondo di Monkey Island ™. Avendo una volta tornato da Melee Isola ™, LeChuck e la sua squadra hanno trovato il loro vecchio nascondiglio nei fiumi sotterranei di Monkey Island ™ e lasciò cadere l'ancora.

Nella stanza del capitano, una figura scura si mise sull'attenti, guardando fuori dalle finestre inferno di candela. Qualcuno bussò alla porta timida, ed entrò il fantasma pirata nervoso. «Capitano ... signore ..." it con voce tremante, "Ho appena fermato per congratularmi per la sua missione di sequestro di successo."

La figura si voltò e si diresse verso il centro della stanza. "Capitano?" balbettò il pirata fantasma. E 'stato subito evidente che questo non era LeChuck. Per prima cosa, la sua pelle era solida, carnoso, e inquietante rosa. Questa figura ha avuto un paio di baffi, ma senza barba e un teschio calvo. Era Fester Shinetop.

La testa di Fester ha cominciato a gonfiarsi in maniera allarmante, con gli occhi di apertura a scatto.

"Capitano? Stai bene?"

Il movimento di gonfiamento si fece più violento, agitando le braccia impotente, quando finalmente la cima della testa spaccata. Il guscio esterno di carne cadde via come un serpente spargimento sua pelle.

Il pirata fantasma LeChuck stesso liberarsi delle ultime vestigia del suo travestimento e si voltò verso il subordinato nervoso. "Mai sentito meglio!" ruggì. Si diresse - i movimenti delle gambe erano quasi identici. "E come sta la nostra prigioniero?"

"Ah, sì, il prigioniero. Abbiamo avuto un po 'di problemi"

"PROBLEMI?" urlò LeChuck in maniera inquietante.
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da Blackmonkey »

Eccomi!
Ora che Grim Fandango è definitivamente concluso, posso iniziare a seguire l'orma™ di turok.
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da turok »

Grazie Black.
Mi spiace tanto, ma avrai molto da controllare, visto che sono arrivato al 43% c.ca di traduzione.
Grazie nuovamente.
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Re: [Traduzioni] Le memorie di Guybrush Threepwood

Messaggio da Blackmonkey »

Cominciamo, dall'inizio fino all'inizio della prima parte. Come l'altra volta, metto la frase attuale e sotto la mia proposta.

Da controllare, eventualmente anche alla fine della traduzione, sono gli accenti di Mêlée Island.
Inoltre, credo che il nome sia Scumm Bar, non bar.
Era una piccola isola, densamente popolata.
Era una piccola, seppur folta, isola. / Era un'isola piccola, seppur folta.
It was a small, if dense, island.
Mêlée non è densamente popolata, ma ha una fitta foresta.

C'erano varie zone pianeggianti e catene montuose, ma nessuna vetta era così alta come la guglia rocciosa, che torreggiava sopra il villaggio.
Nonostante l'interno fosse alternativamente/a tratti montuoso e pianeggiante, nessuna vetta raggiungeva in altezza la smussata guglia rocciosa che torreggiava sopra il villaggio.
Though the interior was by turns mountainous and level, none of the peaks came close in height to the blunt, rocky spire which towered above the main village.

Un piccolo sentiero scendeva verso il villaggio
Dei gradini sul lato più lontano portavano giù verso il villaggio/l'abitato principale
A set of steps on the far side led downward to the main village

Il vecchio non sembrava molto interessato al ragazzo che si stava avvicinando al fuoco
Ma era il vecchio a costituire il principale interesse per la giovane figura, che fece un passo verso il fuoco
But it was the old man who was most of interest to the young figure, who stepped over to the fire
È Guy ad essere interessato al vecchio, non il contrario (la sentinella infatti non si è ancora accorta della sua presenza).

Il vecchio si fece indietro e si voltò
Il vecchio trasalì e si voltò mentre parlava
The old man flinched and turned as he spoke

Il vecchio occhialuto, si girò un altro pò
Il vecchio occhialuto si girò un altro pò

lo corresse il ragazzo
lo corresse Guybrush
corrected Guybrush

ma ciò non faceva capire cosa stesse guardando, o cercando di guardare
ma questo non migliorò ciò che stava guardando, o per lo meno che cercava di guardare
but it didn't make what he was looking at , or at least peering at, any better

Prima di vedere quel piccolo giovane con la coda di cavallo, i pantaloni neri e una camicia bianca rimboccata nei calzoni, il vecchio stava scrutando, molto lontano, in modo piuttosto energico e zelante
Davanti a lui c'era un basso giovane con una coda di cavallo, pantaloni neri e una camicia bianca rimboccata nei calzoni, dall'aspetto, per quanto la vedetta fosse in grado di giudicare, impaziente ed energico
Before him stood a short youth with a ponytail, black pants and a white tucked shirt, looking, as far as the lookout could tell, eager and energetic
before = davanti
as far as = in questo caso, per quanto

si incamminò verso il sentiero che conduceva
si incamminò verso i gradini che conducevano
trotted over to the steps leading

Ad un certo punto si fermò
Al primo gradino si fermò
At the top step he paused

che era tornata alla sua attività quotidiana
che era tornata alla sua solita attività / alle sue attività quotidiane
who was back to his daily business

AlLO
Allo

cominciò la sua strada lungo il sentiero
intraprese il suo cammino lungo la tortuosa scalinata
began his way down the winding staircase
Due correzioni minori, più una questione di gusti che altro.
illuminato dal chiarore della luna piena
illuminato dall'alto da una brillante luna piena
lit from above by a bright full moon

gli stava mostrando lo zigomo sinistro
gli stava presentando un'ottima visuale del suo zigomo sinistro
was giving him a very good view of his left cheekbone
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